La nazionale Italiana Poeti e il mondo carcerario

La Nazionale Italiana Poeti si incontra e confronta con la sofferenza di un mondo chiuso e complesso come quello delle carceri. Un mondo che virtualmente si sposa al bisogno di libertà dei versi di una poesia, una libertà che sappia guidare lo spirito e confortare la mente.

La realtà sociale dei carcerati in Italia è complessa, e dipende dalle specifiche circostanze che portano all’incarcerazione di un individuo. In generale, tuttavia, i detenuti in Italia sono spesso soggetti a difficoltà legate all’accesso alle opportunità di lavoro e formazione, nonché ad altri problemi sociali come la povertà e la discriminazione.

Inoltre, il sovraffollamento delle carceri italiane è un problema noto a lungo tempo ormai, con conseguenze negative sulla salute fisica e mentale dei detenuti. Questa situazione porta anche a limitazioni nelle possibilità di ricreazione e di accesso a servizi sanitari e sociali adeguati.

In ogni caso, la realtà dei carcerati in Italia è diversificata, e dipende dalle specifiche circostanze di ciascun individuo e dalla durata della pena. È importante sottolineare che ci sono molti sforzi in corso per migliorare le condizioni dei detenuti e promuovere una rieducazione efficace, tra cui programmi di formazione e sostegno alla reintegrazione sociale dopo la scarcerazione.

Molto più di un impegno

La nazionale Italiana Poeti è entrata nel carcere di Velletri, già noto per la lavanda dei piedi che Papa Francesco fece nella Pasqua del 2022, per portare speranza in un futuro migliore. Un gesto nobile, sentito e supportato in tutto dalla Università Popolare degli Studi di Milano che ha voluto stanziare ben cinquantamila euro per la copertura di una borsa di studio da elargire ai detenuti.

In un luogo chiuso e totalizzante come quello carcerario, all’interno del quale il detenuto avvia ed elabora un percorso individuale capace di renderlo conscio dei suoi sbagli, riconoscendoli e cercando di migliorarsi, la formazione diventa un bene di assoluta prima necessità. All’interno della realtà carceraria, come già accennato in precedenza, è fondamentale il percorso atto a ritrovare un reinserimento sociale capace di far accettare il detenuto, che ormai ha pagato per i suoi errori, come una nuova persona a cui dare una nuova opportunità di vita e di lavoro.

Un senso di rinascita

Un reinserimento che passa quasi esclusivamente dalla formazione scolastica e pratica, dal conseguimento di un titolo di studio da una parte, all’apprendimento di un lavoro di tipo artigianale dall’altro. L’istruzione, compiuta come voglia di riscatto e di miglioramento, aiuta e forma il detenuto a essere da una parte sempre più conscio degli errori commessi prima di entrare in carcere e delle occasioni sciupate e perdute per raggiungere obiettivi che erano solo falsi miraggi di una vita non consona, e dall’altra di formarsi completamente come uomo e, soprattutto, come cittadino con una propria coscienza sociale e un’etica condivisa.

La Nazionale Italiana Poeti, insieme al suo sponsor Università degli Studi Popolari di Milano, hanno voluto, con questa partita, portare un vero e concreto messaggio di speranza a chi vive dentro il carcere. Un messaggio atto a far capire e comprendere che una seconda occasione è possibile e concreta, basta poter dare una nuova occasione o anche solo semplicemente tendere la mano a chi mostra di voler davvero cambiare.

Grazie alla Nazionale Italiana Poeti e alla borsa di studio offerta dall’Università Popolare degli Studi di Milano i detenuti del carcere di Velletri hanno l’occasione di dare un “calcio” alla vecchia vita e avviarsi in un percorso formativo che potrà aiutarli molto nel loro reinserimento nella società.